Sabato scorso la polizia militare egiziana ha sparato a una donna eritrea che tentava di superare il confine con lo Stato di Israele. La donna era appena stata liberata da un banda di trafficanti, vicino al tratto di confine due chilometri a sud di Kerem Shalom. Le autorità egiziane hanno dichiarato all’agenzia Ma’an che la donna non avrebbe avuto documenti in regola e non si sarebbe fermata all’alt intimatole da un agente. La profuga è stata condotta presso un ospedale per essere curata, dopodiché sarà incarcerata per “immigrazione illegale” e quindi deportata in Eritrea. Attualmente l’Egitto è governato da un consiglio militare e i cittadini, sia stranieri che di nazionalità egiziana, vengono incriminati e incarcerati senza alcun processo. Come ha recentemente denunciato l’organizzazione Coalit, “Gli attivisti per i diritti umani egiziani sospettano che migliaia di cittadini egiziani vengano imprigionati e processati da tribunali militari, spesso a porte chiuse, da quando il presidente Hosni Mubarak è stato estromesso dal potere, lo scorso 11 febbraio”.
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Samedi passé la police égyptienne a tiré sur une femme érythréenne qui essayait de franchir la frontière Egypte-Israël. La femme venait juste d'être libérée par une bande de trafiquants (voir info sur les réfugiés kidnappés par les passeurs dans le Sinai, à deux km à sud de Kerem Shalom. Les autorités égyptiens auraient déclaré à l'agence Ma'an que la femme n'aurait pas eu des documents en règle et qu'elle se serait pas arrêté au ALT des agents. La réfugiée a été amené à l'hôpital, et ensuite elle sera arrêtée par "immigration illégale" et puis déportée en Érythrée (où sera très probablement enfermée...pour savoir ce qui se passe aux erytréen(e)s expulsés dans leur pays, voir vidéo: Voices of torture.
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